lunedì 19 gennaio 2015

Essere Creatori del nuovo Mondo

Essere Creatori del nuovo Mondo

Dinaweh

Mi è capitato ultimamente di soffermarmi a parlare con amici o amiche impegnati nella politica e percepire in loro una certa stanchezza, una qualche disillusione che porta anche i più convinti idealisti di questo o quel movimento a chiedersi se ancora valga la pena di battersi, di credere in un cambiamento reale delle istituzioni che dovrebbero rappresentare il bene della collettività, che non sia enunciato soltanto a parole, per scivolare invece, nel peggiore dei casi, in una totale discrepanza tra ciò che si predica e ciò che si razzola...; ma non è solo il campo della politica a vacillare e a tradire i propri enunciati di libertà e progresso; è sufficiente guardarsi intorno, in ogni sfera della vita sociale, a partire dalla famiglia, sempre più assediata e colpita da modelli di consumo e di comportamento imposti dai media, dalla televisione, in una società che privilegia il profitto ad ogni costo, ove i mezzi per raggiungerlo sono la competizione, il denaro, il successo, la velocità... 
Ciò che appare sempre più evidente è che il malato è sempre più grave e il prezzo e le cure da pagare per sanarlo sempre più elevati in termini di costi, inquinamento, malattie, sfaldamento delle relazioni di coppia, omicidi-suicidi di intere famiglie distrutte dalla gelosia, dalla precarietà economica, dalla disoccupazione, lo stordimento delle giovani generazioni con droghe, alcool, sesso e violenza... 
Quale dunque la cura? Per alcuni l'unica strada percorribile sembra essere la lotta, la contrapposizione violenta; alcuni invocano la rivoluzione... 
Sorgono così movimenti "antagonisti" che, promuovendo manifestazioni di piazza, spesso diventano una valvola di sfogo per esprimere quella rabbia e quella frustrazione di cui si serve il sistema per poi soffocare tutto con azioni violente per impedire il dissenso, anche quando esso non si prefigge altro che manifestare pacificamente la propria convinzione ad "essere contro".

Se ci si sposta tra quelli che invece già percorrono strade alternative, ugualmente ci si imbatte in un senso di frustrazione e di rabbia, poiché essi vivono un senso di isolamento e di non riconoscimento nei confronti di un'economia che fa di tutto per remare loro contro; penso a tutti quelli che scegliendo un modello di vita "alternativo" con fatica trasformano i prodotti della terra dedicandosi all'agricoltura biologica, alla biodinamica, alla permacultura: in loro ugualmente si evince un sentimento di forte contrapposizione al sistema che, invece di favorire lo sviluppo e la crescita dell'agricoltura naturale, privilegia le multinazionali della chimica, contribuendo al deturpamento dei terreni e intossicando la catena alimentare, con il risultato di favorire malattie autoimmuni sempre più frequenti, allergie alimentari e tumori nella maggioranza della popolazione. 

Ciò che traspare è quindi un senso di disagio diffuso, di lotta, di contrapposizione, che ha come unico effetto di produrre sentimenti, pensieri e azioni negative, rafforzando quelle stesse energie che si oppongono con tutte le loro forze al cambiamento. 
Così facendo ci si allontana sempre più dal risultato sperato; invocando la contrapposizione si attrae contrapposizione, soffermandosi su quello che non va e su tutte le brutture che ci circondano (dalle scie chimiche, all'uso dei pesticidi chimici in agricoltura, alle multinazionali farmaceutiche che promuovono vaccini anti-influenzali ad ogni stagione invernale alle porte) non si fa altro che dare forza ed energia a tutto quello che si vorrebbe sparisse dalla nostra vista e dalla nostra vita! 
Non funziona! Basterebbe applicassimo quello che sostiene la fisica quantistica, quando afferma che una cosa esiste solo nel momento in cui la osserviamo; soltanto quando vi poniamo la nostra attenzione. E che l'osservatore è in grado di cambiare la natura, il movimento e la direzione del fenomeno osservato... Esiste quindi sempre un rapporto di complicità per scegliere di dare o no energia a qualcosa che entra nel nostro campo energetico e conseguentemente di azione. 
La percezione della "realtà" esiste solo se noi decidiamo di renderla "fissa e consistente" alla nostra attenzione!
Il nostro compito dunque dovrebbe limitarsi a creare una realtà che ci piace, una nuova realtà, che non ha parametri già preconfezionati o stabiliti da nessuno, senza dare più energia e forza a quello che non ci piace e non ci soddisfa più. Creare il nuovo mondo significa coltivare la cura alla creazione di quello, senza più voltarsi indietro, senza chiedersi se la mia azione porterà o no un cambiamento, senza guardarmi attorno per vedere se qualcuno mi segue, senza aspettarsi riconoscimenti o plausi dall'esterno. Non esiste altro che la visione interiore, l'unico vero focus per riprogettare il mondo. Tale consapevolezza spingerà in avanti la nostra immaginazione al punto da creare la Bellezza, che per sua natura genera e rigenera se stessa all'infinito. 

Avete presente quando nei cinema e sui mezzi pubblici era consentito fumare? Forse i più anziani di voi se lo ricorderanno... Allora era ammesso ed era scontato che ciò accadesse. Provate oggi ad accendervi una sigaretta al cinema o sulla metropolitana... Non sarebbe necessario chiamare le guardie per farvi buttare fuori dalla sala o dal mezzo pubblico; sarebbero sufficienti gli sguardi indignati ed esterrefatti dei vostri vicini a spingervi a spegnerla o a precipitarvi fuori dal cinema, piuttosto che a scendere in fretta e furia dalla metropolitana. 

Nel momento in cui tutta la nostra focalizzazione si concentra nella costruzione della Bellezza, il resto non esiste più. Così come quando la luce entra in uno spazio buio, l'oscurità sparisce da sola! 
Non preoccupiamoci del brutto, non concentriamo lì la nostra attenzione, non disperdiamo le nostre energie in quello che non va. Costruiamo il nuovo, diventiamo noi i paladini di un nuovo paradigma, ognuno nel proprio contesto quotidiano: sul lavoro, in famiglia, nel rapporto con gli altri. Non è necessario attendere alcuna conferma dall'esterno, se ciò che ci muove è l'amore e il rispetto per tutto ciò che esiste. Di contagioso non c'è solo il Male per fortuna; esiste un virus ancora più potente: è quello dell'amore e della gratitudine. Tutto il resto in noi si muoverà di conseguenza, producendo quel benefico effetto a tutti quelli che ci stanno intorno.
Non pensate che sia una semplificazione o una banalità quello che scrivo; non si tratta di convincere nessuno delle nostre scelte, non occorre fare la rivoluzione per cambiare il mondo. La rivoluzione più sofisticata ed efficiente parte dalla Bellezza. Essa è già dentro di noi, basta solo scoprirla e manifestarla. Può espandersi intorno a noi senza alzare barricate o organizzare manifestazioni "contro". Questa è roba vecchia, da vecchia energia. E' roba da "Era dei Pesci", quando la lotta, il sacrificio, il martirio erano richiesti per smuovere la tosta densità della terza dimensione. Ora possiamo vivere nella gioia, sviluppare ognuno i propri talenti, divenendo finalmente adulti nella propria Maestria; nessun maestro da seguire, nessun Guru da adulare. Questa è "l'Era dell'Aquario". E' l'era dell'abbondanza, della prosperità, della manifestazione della propria divinità. Non per nulla l'iconografia dell'Aquario mostra una cornucopia piena di delizie che viene riversata sulla Terra. Non vi basta? Che cosa volete di più?

Affascinatevi ora con la lettura di un altro fondamentale capitolo del già citato libro di Salvatore Brizzi, L'Alchimia come via per la felicità incondizionata. Attraverso le sue parole avrete la possibilità di approfondire quanto detto sin qui. Ci unisce con l'autore lo stesso sentire, arde in noi lo stesso fuoco; insieme, tutti insieme, possiamo condividerlo e portarlo alla luce.
Buona lettura!

Dinaweh



Manifesto per un nuovo Movimento

 Salvatore Brizzi


Tutte le volte che l'ordine viene meno e prendono il sopravvento l'empietà e l'arroganza, il mio Spirito si incarna sulla Terra.
Bhagavad Gita, canto IV


Sta nascendo un nuovo Movimento, e noi possiamo esserne gli avamposti animici. Lavorando sul nostro Risveglio spirituale conduciamo un'azione che accelera il naturale moto dell'evoluzione e favorisce l'avvento del Nuovo Mondo.

E' un Movimento senza un nome - indefinibile, inetichettabile, di cui la storiografia non potrà appropriarsi - senza né capi né maestri; non conforme alle regole cui si attengono gli uomini. 
Siamo una muta di "cani da risveglio" sguinzagliati per il mondo, i quali producono un influsso artistico sull'ambiente in virtù della loro stessa presenza. Non è importante ciò che facciamo, ma la qualità con cui lo facciamo, la vibrazione che emettiamo nel farlo.

Scultori, matematici, danzatori, cineasti, ingegneri, scrittori, informatici e ragionieri, chimici e atleti, medici e giornalisti, politici e finanzieri, stilisti e cuochi... fanno parte del Movimento nella misura in cui le loro azioni sono un riflesso della luce che proviene dalla loro anima, nella misura in cui colgono, e invitano a cogliere, il Vero e il Bello.

Questo Movimento è una comunità interiore che invece di stabilirsi all'interno di un edificio fisico, utilizza Spazi Temporaneamente Comunitari.
Ciò significa che i Guerrieri dello Spirito - allo scopo di scambiarsi esperienze e decidere sui piani futuri - si riuniscono periodicamente in luoghi improvvisati e sempre differenti, che divengono Comunità fisica solo per lo spazio di qualche giorno, giusto il tempo di riconfermare e rafforzare il filo diretto con la Presenza Divina. In seguito ognuno ritorna allo svolgimento del suo lavoro nel mondo.

Nessuna associazione con la quale identificarsi o attraverso la quale venire identificati, nessun elenco di nomi, nessun centro operativo, nessuna pubblicazione ufficiale. La Comunità è solo interiore, impalpabile, evanescente come un fantasma; solidissima eppure inafferrabile; concreta e compatta, ma pronta a disperdersi velocemente nell'atmosfera nel momento in cui qualcuno volesse affondarvi la sua mano.

Nessun elemento è indispensabile (o tutti lo sono) e nessuno occupa una posizione preminente o "nodale"; ciò implica che l'esistenza della Comunità non è legata alla presenza di uno o più membri in particolare. Questo è possibile in quanto ciascuno vive già in connessione diretta e costante con il Regno dei Cieli. Il Movimento esiste ovunque ci sia un uomo la cui coscienza è identificata con l'anima. Il vero legame fra gli aderenti è stabilito "da Cuore a Cuore".

"...E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento..."
Matteo 10, 5-10


"Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe."
Matteo 10, 16

Alcuni di questi artisti neo-dissidenti, se lo ritengono opportuno, possono decidere di tenersi in contatto fra loro, per favorire ogni genere di decondizionante scambio; all'occorrenza si riuniscono in buie caverne a incidere i loro graffiti, solo per un istante, giusto il tempo di riconfermare e rafforzare il filo diretto con l'Uno. Ma si può far parte di questa tribù anche senza aver mai conosciuto alcuno degli altri Guerrieri; per affiliarsi al Movimento è sufficiente, e indispensabile, aver intrapreso un cammino di risveglio, in qualunque punto del globo ci troviamo.

Sto parlando dii diventare Guerrieri che dedicano la loro vita a trasmutarsi in ciò che realmente sono e a favorire la stessa trasmutazione in chi li circonda. Possiamo farlo indipendentemente dalla professione all'interno della quale agiamo; qualunque mestiere svolgiamo, esso non può mai impedirci di irradiare vibrazioni creative nell'atmosfera.

Servono rappresentanti di tutte le professioni, perché il Movimento agisce per sua stessa natura in maniera capillare. Il nuovo paradigma non può infatti comparire all'improvviso, come opposizione a ciò che è già presente, ma si irradia progressivamente in tutte le strutture della società. Il moto non va "contro" qualcuno, ma dall'interno di noi stessi verso l'esterno.

Saper cogliere attraverso l'anima la perfezione e la Bellezza insite nell'attuale situazione della Terra, non deve mai divenire giustificazione per l'inazione e per la mancanza di volontà di liberazione delle nostre menti. Vogliamo agire con vigore, sotto lo stimolo di un'accettata responsabilità personale per quanto sta accadendo sul pianeta ogni giorno. Se non siamo responsabili del risveglio dell'umanità, lo siamo del suo addormentamento e della sua schiavitù a un'oligarchia finanziaria planetaria. Non esistono stati di non-responsabilità.

Una tranquilla vita condotta nella normalità non è ininfluente, ma causa principale - sostentamento energetico - della creazione di un pianeta di automi dalla mente globalizzata. Permettere alla propria coscienza di stagnare all'interno di una mediocre vita da soddisfatto "uomo medio" - il perfetto produttore/consumatore le cui uniche preoccupazioni sono trovare un posto di lavoro sicuro e costruirsi una famiglia all'interno della quale potersi riprodurre in tranquillità - costituisce la forma di collaborazione migliore con i "poteri occulti" che approfittano del nostro sonno.

Ma come si contrasta l'appiattimento delle coscienze, cioè la "globalizzazione psichica"? L'attacco deve essere qualitativo, non quantitativo, va portato alle idee, non alle strutture, perché è dalle idee che veniamo tenuti schiavi, non da altri uomini. L'idea che siamo dei corpi mortali, l'idea che le disgrazie possono accadere "a caso", l'idea che non siamo noi a creare la nostra realtà... non sono catene fisiche, ma perniciosi "programmi" che girano nei nostri cervelli, e che erano già qui quando siamo arrivati sulla Terra. Erano nelle teste dei nostri genitori e dei nostri insegnanti.

La rivolta interiore nell'ordine della qualità, che ognuno deve compiere innanzitutto dentro di sé, va preferita alla rivolta esteriore nell'ordine della quantità, cui l'umanità si è sempre attenuta nei secoli passati. Solo chi è già libero interiormente può agire nella libertà. Uno schiavo che cerca di costruire una società libera, inconsciamente non potrà fare altro che creare una nuova situazione di schiavitù, egli costruirà ciò di cui uno schiavo ha bisogno: un padrone. Sia esso lo Stato, un datore di lavoro o il partner, egli troverà comunque sempre un padrone che lo tratterà da schiavo.

Un uomo interiormente libero costruirà invece intorno sa sé situazioni di libertà, anche qualora vivesse sotto un regime dittatoriale. Libertà e schiavitù sono stati interiori che si riflettono nell'ambiente esterno unicamente nella misura in cui un uomo li possiede interiormente, e non possono mai essere costruiti all'esterno come oggetti qualsiasi. Non esiste un sistema di governo che da un giorno all'altro ci possa rendere tutti liberi allo stesso modo "per costituzione". La libertà è uno stato soggettivo, che non può mai avere valore generale. Ognuno è libero nella misura in cui lo è interiormente, indipendentemente dal sistema di governo operante all'esterno.

Se abbiamo paura di morire, allora abbiamo anche paura dell'atto terroristico o dell'epidemia. In tal modo possiamo essere manovrati, perché una massa impaurita è sempre prevedibile nelle sue decisioni. Qualcuno può indurci a fare delle scelte dettate dalle nostre paure, semplicemente iniettando queste paure attraverso i media.
Se realizziamo la nostra immortalità, non siamo più prevedibili né ricattabili. Chi non ha paura di morire è libero.

Se ciò che si deve combattere sono idee, queste non possono venir distrutte, ma progressivamente soppiantate da idee nuove, da una nuova concezione dell'uomo e del mondo.
Non si può cacciare via il buio da una stanza, non è possibile, l'unico modo per far scomparire il buio è aprire una finestra e far entrare la luce. Quando si apre una finestra non è il buio a rabbuiare l'esterno della stanza, ma la luce a entrare dentro.
Non è un fatto così scontato, e può verificarsi solo in quanto il buio non esiste di per sé, ma è solo mancanza di luce; esso è ciò che ci consente di sapere che c'è la luce tramite un processo di percezione "in negativo", cioè per contrasto.

Il nostro moto deve procedere in direzione verticale, per trascendere, e non orizzontale, per ostacolare; dobbiamo sfruttare la nostra capacità di aprire iil Cuore per proiettarci nel Regno. Ciò che è qualitativamente superiore si pone in alto, a fare da riferimento per gli altri, fuori dalla calca, extra-mandria.
Il potere della società materialista va trasceso e-ducando la comunità a trascenderlo. affinché con il tempo esso perda inevitabilmente di forza e non possa più fare presa su menti ormai decondizionate.

La "globalizzazione psichica" è una forma di controllo molto più sottile, se viene raffrontata con quelle operate in passato. Non si tratta più di impedirci di manifestare pubblicamente nuovi modelli di pensiero: oggi la società ci impedisce di pensare nuovi modelli di pensiero. L'edu-castrazione agisce infatti alla radice della nostra struttura mentale. Una cosa è aver capito che è possibile un modo di vivere non materialista e non condizionato, ma non riuscire a divulgare questa idea perché il controllo su tutto ciò che è destabilizzante si è fatto troppo severo; altra cosa è non avere nemmeno più la possibilità di immaginare una società non materialista e non condizionata, in quanto veniamo tenuti imbrigliati dentro granitiche convinzioni: a) siamo creature già perfettamente libere di pensare ciò che vogliono; b) siamo tutti mortali; c) può dirsi esistente solo ciò che è fatto di materia visibile.

Queste tre sole idee sono sufficienti a tenere soggiogato un intero pianeta. Grazie al fermo convincimento di essere liberi di pensare, non sospettiamo nemmeno di trascorrere tutta la nostra esistenza riproducendo schemi di pensiero "preconfezionati", cioè pensieri meccanici acquisiti per imitazione dall'ambiente, e pertanto non realmente coscienti. Imitiamo le idee presenti nel mondo esterno di cui veniamo a conoscenza e lo facciamo riguardo a qualsiasi campo della vita sociale: la medicina, la politica, l'economia...

Quante persone posseggono idee veramente originali in relazione al problema dell'economia mondiale o a quello del terrorismo o della cura alle malattie?

Questo modo di pensare meccanico impedisce alle masse di immaginare una società strutturata in maniera totalmente differente: viene ritenuto vero e realizzabile unicamente ciò che è stato acquisito per mezzo della scuola e della televisione!

Allora fermiamo il "pensiero pornografico" - pensieri mercificati, ossessivamente uguali, ripetuti all'infinito con lo scopo di provocare sempre la medesima reazione organica nelle folle - e coltiviamo l'Eros del pensiero: idee fascinose, vitalizzate, sorprendenti, creative.

Salvatore BrizziL'Alchimia come via per la felicità incondizionata. Officina Alkemica, Antipodi edizioni, Torino, seconda ed. gennaio 2007, pp. 216-221. 











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